Al tempo della forza sopraggiunge la fragilità.. e non è facile sentirsi delicati, può rivelarsi un inferno se si è soli.
Io solo non lo sono mai stato.
Era una notte piena di stelle, uno di quei momenti in cui ci ritroviamo sperduti, briciole nell’enormità…eppure il cuore si riempie di pace e scoprii che queste sensazioni non sono in contraddizione.
La fragilità ci permette di scoprire la meraviglia. Il riconoscersi piccoli ci fa percepire l’infinito. E’ lo stato che ci consente di svelare quello che si trova al di là. Ora so che la vulnerabilità è l’arma più potente.
D’Avenia Alessandro
Tratto dal cortometraggio di Alessandro D’Avenia
“Non abbiate paura della fragilità, non abbiate paura di sentire i limiti”
Prendersi cura degli altri e rispettare la loro fragilità è un atto di profonda umanità. Ognuno di noi è un equilibrio delicato di forze e vulnerabilità, e nel riconoscere e rispettare la fragilità degli altri, dimostriamo empatia e compassione. È un gesto che va al di là del semplice aiuto materiale o della presenza fisica; è un atto di accettazione e sostegno che nutre il legame umano e rafforza il tessuto sociale. Quando ci prendiamo cura degli altri nel loro limite, ci avviciniamo alla loro esperienza, riconoscendo la loro unicità e offrendo un sostegno che va oltre il superficiale. In questo modo, costruiamo legami più profondi e significativi che arricchiscono sia chi dà che chi riceve.
Il primo evento della nuova ricerca della compagnia. Quella verso un teatro di Comunità che riporti le persone a stare in contatto a riscoprire la bellezza di stare insieme e di fare insieme.
“L’arte di essere” si è svolto a Calliano il 21-22 giugno 2024 dove la Compagnia Arteviva insieme all’Associazione Sedotti e Abbandonati ha affrontato il tema dell’inclusione sociale attraverso l’arte e la cultura, esplorando il tema della fragilità umana e riflettere sulla bellezza e la complessità della fragilità umana e architettonica, trasformando la vulnerabilità in forza e resilienza. Attraverso la valorizzazione sociale e la valorizzazione del patrimonio architettonico abbandonato, cerchiamo di creare un dialogo profondo e umano sulla diversità e sulla nostra connessione con il mondo che ci circonda.